REGGIO EMILIA

COMUNICATI STAMPA REGGIO EMILIA

29/04/17 – COMUNICATO CIA SU ATC MONTAGNA

Cia Reggio Emilia: puntualizzazioni su Atc4 Montagna

La replica a dichiarazioni apparse sulla stampa, da parte del responsabile per le attività venatorie, Francesco Zambonini

    “Rispetto a quanto detto dal presidente dimissionario dell’Atc4 Montagna in dichiarazioni riportate dalla stampa locale, come Cia intendiamo fare alcuni rilievi, premesso che rispetto alla persona non abbiamo mai avuto alcuna prevenzione, mentre sull’operato abbiamo espresso critiche a più riprese”. Ad affermarlo è Francesco Zambonini per la Cia – Agricoltori italiani di Reggio Emilia, per la quale è responsabile del settore attività venatorie. “Con gli altri Atc abbiamo invece un rapporto positivo e buona collaborazione, come dimostra ad esempo la gestione del problema delle nutrie”.

    In premessa – riprende – ci sembra un giochetto dialettico il mettere in dubbio la nostra posizione in rapporto con le aziende associate, peraltro le nostre prese di posizione sono state più volte discusse in riunioni con gli agricoltori. Quanto ai piani di controllo, la nostra critica ha riguardato e riguarda una gestione non proprio esemplare, anzi deficitaria, che compete all’Atc, non tanto ad altri enti che pure approvano i piani stessi. Nell’annata 2016 ad esempio, il piano di controllo dei cinghiali ha portato all’abbattimento di poche unità rispetto al numero assegnato, e questo significa, se il piano non è attuato in modo efficace, maggiori danni alle coltivazioni.

    Una cosa che ci è parsa davvero poco delicata è la ‘chiamata di correo’ che Silvetti ha fatto per il flop del progetto sulle strade interpoderali e vicinali, intanto perché l’Unione del comuni non doveva attuarlo e perché il commissariamento del Consorzio di bonifica non ne ha per niente paralizzato l’attività: ribadiamo che a nostro giudizio il progetto non era fattibile, così come era generico e non fattibile quanto previsto nell’assemblea dello scorso anno. Quindi, di fatto, per l’agricoltura l’Atc4 ha fatto promesse e nient’altro.

  Per le affermazioni su quanto speso (in particolare 716 mila euro per danni) cifra che a noi pare sovrastimata, i nostri rappresentanti chiederanno l’accesso agli atti per verificare se quanto affermato corrisponde alla realtà.

    Quanto all’adozione del reparto di urologia, lo stesso ex presidente ammette che ci sono state critiche da parte della Regione, oltre al voto contrario dei nostri rappresentanti. La Regione vuole ovviamente essere in regola anche in caso di controllo della Corte dei conti, e le leggi sulla caccia non sono un’opinione. E’ chiaro perciò che si è andati oltre il ruolo di un ente, l’Atc, che deve gestire l’attività venatoria nel suo complesso, dalla caccia alla prevenzione, all’indennizzo dei danni agli agricoltori, ai piani di controllo, al censimento etc. La nostra posizione era quindi un richiamo ai compiti dell’ente, mentre non si è inteso in alcun modo penalizzare l’ospedale.

    Prendiamo atto infine delle dichiarazioni di buona volontà del presidente designato, augurandoci che si possa presto aprire un confronto costruttivo, cosa alla quale siamo sempre stati favorevoli.

atc, montagna

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