In questo momento storico così complesso e inaspettato vogliamo capire quale impatto sta avendo l’emergenza sulle nostre aziende. Per questo Cia ha attivato il “sondaggio” informativo agricoleCiaContaConTe, che ha l’obiettivo di raccogliere dati ed informazioni delle imprese agricole associate e non, interessate dalle conseguenze economiche e finanziarie causate dal COVID-19.
L’emergenza sanitaria sta mettendo in ginocchio il paese e il clima rischia di fare altrettanto con il settore agricolo, essenziale ora e nei prossimi mesi per garantire i beni di prima necessità ai consumatori. Tutto a causa delle temperature notturne scese sotto lo zero per alcuni giorni, che hanno provocato gelate e conseguenti danni alle colture frutticole come albicocche, pere e mele in una fase vegetativa delicatissima. Anche la siccità è diventata un problema, in particolare per grano, barbabietola da zucchero e mais, tanto che il Consorzio di Bonifica ha deciso di aprire la stagione irrigua in anticipo, già dal 1° aprile.
Informiamo che il Governo ha pubblicato la sequente FAQ:
Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita?
Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc.Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessasia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.
A seguito delle gelate notturne di inizio settimana, tutti gli agricoltori che ritengono di aver subito danni alle coltivazioni superiori al 30% possono fare opportuna segnalazione ai nostri uffici, avendo cura di indicare la coltura danneggiata e la percentuale di danno stimata. Cia Ferrara sta attivando tutti gli strumenti utili all’eventuale futuro riconoscimento del danno da evento atmosferico. Visto il periodo di “emergenza coronavirus” vi consigliamo di utilizzare i metodi alternativi di uso comune: mail, messaggi, telefono.
Nell’ambito del programma della Rete Rurale Nazionale, il CREA-Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia realizza attività per identificare, raccogliere e valorizzare, in diversi ambiti di intervento, progetti, modelli ed esempi di buon utilizzo di risorse messe a disposizione dalla Politica di Sviluppo rurale.
Nel corso del 2020 verranno raccolte esperienze di buone pratiche realizzate da aziende agricole singole o in forma associata, nonché da organizzazioni di produttori, nell’ambito della filiera olivicola-olearia, che rappresentano esempi rilevanti di iniziative volte ad accrescere qualità e valore del prodotto nelle diverse fasi della filiera- dal processo produttivo a quello distributivo- da segnalare all’attenzione degli altri operatori e dell’opinione pubblica.
L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio il settore florovivaistico, che nel nostro paese conta 24mila aziende con un fatturato di 2,5 miliardi, pari al 5% dell’intera produzione agricola nazionale. Cia – Agricoltori Italiani Ferrara lancia l’allarme per la situazione dei produttori sul territorio che saranno presto costretti a mandare al macero migliaia di piante fiorite e fiori, perché lo stop arriva in un periodo in cui si genera il 60-65% del fatturato. A spiegare in dettaglio la situazione Michele Boarini, produttore ferrarese di Cia Ferrara, che dal suo impianto di 15.000 mq a Voghiera produce ed esporta fiori e piante ornamentali in vaso.
il paese sta combattendo una battaglia difficile. Il nemico è subdolo, non lo vediamo ma sappiamo che può essere sconfitto, sui tempi, molto dipenderà dai nostri comportamenti e dalle prescrizioni che dobbiamo scrupolosamente seguire.
Gli uffici di Cia Agricoltori Italiani Ferrara riceveranno solo su appuntamento a partire dal 18 maggio. Continuiamo a lavorare per le aziende ma lo facciamo in modo diverso, per il bene di tutti. Il settore agricolo non si ferma e nemmeno noi.
Lavoratori stranieri che rientrano nei loro paesi d’origine e il rischio di ritrovarsi senza manodopera stagionale per la raccolta delle principali colture del territorio. Secondo Stefano Calderoni, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara si tratta: “Di una situazione d’emergenza che va ad aggiungersi all’emergenza globale che stiamo vivendo”.
Cia-Agricoltori Italiani, insieme alle altre associazioni di categoria, ha siglato un’intesa per la sospensione o l’allungamento del pagamento dei prestiti al 31 gennaio 2020. La moratoria è riferita ai finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica “COVID-19”.