“Vogliamo in primo luogo ringraziare tutto il personale sanitario, la protezione civile e le forze dell’ordine che sono in prima linea per contenere questa emergenza sanitaria. Ma vogliamo anche sottolineare che se dagli anni ’90 ad oggi non fossero stati tagliati 70mila posti letto e non si fosse andati verso una costante privatizzazione del nostro sistema sanitario, forse ora non si parlerebbe di mancanza di letti in terapia intensiva e soprattutto non si penserebbe di fare delle scelte su chi curare – afferma Anp, l’Associazione Nazionale Pensionati di Cia Ferrara, intervenendo sull’emergenza sanitaria che sta colpendo, in particolare, la popolazione anziana.
Informiamo i nostri soci che, facendo seguito alle ultime disposizioni in materia “Emergenza Coronavirus”, da martedì 10 marzo i nostri uffici riceveranno solo ed esclusivamente previo appuntamento individuale allo scopo di rispettare le prescrizioni previste al fine di garantire il principio di “distanziamento sociale”. Lo sforzo di tutti e il senso di responsabilità che vi contraddistingue aiuterà a superare anche questa difficile situazione.
La Regione Emilia-Romagna ha predisposto la “Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico”.
Pertanto tutte le attività di natura aggregativa, convegnistica e formativa sono sospese fino a data da destinarsi.
Ci scusiamo per i disagi ma sono disposizioni volte a tutelare il bene di tutti
“Il nostro presidente nazionale Dino Scanavino ha incontrato a Roma Giuseppe Conte per chiedere alcuni interventi d’urgenza finalizzati ad arginare la crisi del nostro Made in Italy, per l’export e l’assenza di manodopera stagionale. Misure condivisibili e necessarie, ma voglio ricordare a tutti che il coronavirus non cancellerà, purtroppo, un’altra emergenza, quella della cimice asiatica che tra poco arriverà nei campi e nei frutteti ad aggravare ulteriormente la situazione – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara.
L’emergenza sanitaria che sta attraversando il nostro paese ha provocato una maggiore richiesta di prodotti agroalimentari e la necessità di approvvigionamento frequenti, che spesso sono difficoltosi da garantire. Secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara si tratta di una situazione complessa, che può portare a speculazioni e ad aumenti ingiustificati dei prezzi di prodotti, frutta e verdura in primis.
“L’accordo non ci soddisfa, è penalizzante e rischioso per i produttori, con un prezzo di riferimento inadeguato, che non ripaga dei costi sostenuti». Questo il commento di Stefano Calderoni e Gianluca Vertuani, presidenti di Cia e Confagricoltura Ferrara sul prezzo del pomodoro da industria 2020. La trattativa, tra Op e Industria per la campagna Nord Italia si è chiusa ieri sera a 87 euro/ tonnellata, in leggero aumento rispetto agli 86 euro dell’anno precedente.
Comunichiamo i documenti necessari e le modalità per la compilazione del modello ISEE 2020. Tutte le informazioni, vanno fornite per ciascun componente del nucleo familiare (come risulta dallo Stato di Famiglia) ed eventuali componenti aggiuntivi alla data di compilazione della certificazione, compresi coniuge e figli maggiorenni a carico, se non coniugati e senza figli, non conviventi.
Una mobilitazione straordinaria e unitaria di agricoltori, lavoratori del settore e di tutto il mondo economico e politico del Nord Italia. Oggi sono scesi in piazza a Ferrara 300 trattori e oltre 5000 produttori provenienti da tutte le province dell’Emilia-Romagna, ma anche da Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, per chiedere risorse e azioni di sostegno concrete per un settore in crisi profonda. La manifestazione, voluta e organizzata da Agrinsieme Ferrara – il coordinamento di Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – è iniziata con un corteo di trattori agricoli arrivati in città da tutta la provincia di Ferrara ed è proseguita con il lungo e animato corteo di agricoltori, occupati in agricoltura, rappresentanti dei sindacati, del mondo economico ferrarese e dei sindici del territorio, che ha percorso le vie della città fino alla piazza principale di Ferrara dove si sono tenuti i discorsi degli organizzatori e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Tutti uniti per chiedere a gran voce, come era accaduto lo scorso 18 settembre, che vengano date risorse adeguate al settore agricolo, bersagliato da due vere e proprie calamità: la presenza della cimice asiatica e di altre gravi fitopatologie capaci di decimare intere colture frutticole e non solo; la crisi dei prezzi di mercato che non coprono i costi di produzione sostenuti dalle aziende e non generano reddito.
Dal palco il coordinamento di Agrinsieme Ferrara ha ribadito che: “Dopo un’annata terribile quest’anno c’è il rischio concreto che nessuno si salvi, da chi produce a chi si occupa di trasformazione e logistica. E se perdiamo il settore primario, perdiamo una parte essenziale del mondo economico e sociale, attorno al quale lavorano migliaia di lavoratori e lavoratrici. I danni al settore sono enormi – continua il coordinamento di Agrinsieme Ferrara – e sono stimati ormai a un miliardo di euro, una cifra insostenibile per tutto il sistema. Noi ribadiamo la necessità di provvedimenti subito da parte del Governo e da Bruxelles, perché le buone intenzioni e le promesse non bastano più. Il settore agricolo non può essere il capro espiatorio di tutti i problemi e le dinamiche internazionali, a partire dai dazi statunitensi e russi che penalizzano il settore e dai prezzi talmente bassi che non conviene più produrre. Noi paghiamo ogni giorno il mancato valore che non viene riconosciuto ai prodotti e questo genera l’incapacità di fare reddito. In più – ha detto il coordinamento di Agrinsieme – ci troviamo a coltivare senza quelle molecole necessarie a contrastare le fitopatologie e, come se non bastasse, veniamo additati come nemici dell’ambiente, anche se siamo i primi a tutelare il territorio. Servono, dunque, risorse per continuare a lavorare, per non chiudere, per consentire ai giovani di aprire le loro aziende, per dare un futuro vero e concreto al nostro straordinario agroalimentare”.
FERRARA, 28 gennaio 2020 – Si scaldano, letteralmente, i motori per la più grande mobilitazione del settore agricolo degli ultimi anni, che si terrà a Ferrara il 30 gennaio. Voluta e organizzata da Agrinsieme Ferrara, la manifestazione ha già raccolto l’adesione dei sindacati dei lavoratori, preoccupati per la crisi produttiva e il calo occupazionale, dei sindaci del territorio ma anche di Confindustria, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Cna e Unima.
Anche Cgil, Cisl, Uil, i principali sindacati dei lavoratori, hanno aderito alla grande mobilitazione organizzata da Agrinsieme Ferrara, che il prossimo 30 gennaio porterà in piazza gli agricoltori del Nord Italia.