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Rifiuti abbandonati: agricoltori “spazzini” nelle campagne

FERRARA – “Il periodo delle festività natalizie significa, per gli agricoltori ferraresi, fare il doppio lavoro: svolgere la consueta attività agricola e quella di operatori ecologici e ambientali impegnati a raccogliere i mucchi di rifiuti abbandonati nei campi e lungo le strade”. Questo il commento di Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, dopo le molte segnalazioni degli agricoltori del territorio sulla grande quantità di rifiuti abbandonati nelle campagne e sulla loro costante attività di raccolta e consegna alle isole ecologiche. Una consegna che è anche onerosa. 

“Durante le festività si producono più rifiuti e le nostre aziende agricole finiscono per diventare delle discariche, più di quanto lo siano già durante tutto il resto dell’anno. Lo scorso aprile, con la campagna di sensibilizzazione regionale “Ripuliamo la campagna”, avevamo già segnalato fortemente il problema, ma non è seguita alcuna iniziativa da parte delle aziende che si occupano della raccolta e gestione dei rifiuti per impedire questo scempio. Ora – continua Calderoni – la misura è colma, perché non solo è uno schifo vedere cartoni, sacchi di plastica e addirittura scarti animali lasciati sui nostri fondi, nei fossi e sulle strade. Ma quei rifiuti diventano un nostro problema e siamo noi a doverli smaltire, con tutto ciò che questo comporta a livello di tempo perso e soldi spesi. Perché i rifiuti prodotti da un’azienda agricola sono considerati speciali e paghiamo per lo smaltimento, anche se non li abbiamo prodotti noi.

“A nostro avviso – conclude Calderoni – il problema dei rifiuti abbandonati dovrebbe riguardare l’intera comunità, a partire dai nostri amministratori, che si dovrebbero indignare per l’estrema inciviltà e il danno ambientale provocato. Noi agricoltori siamo già impegnati costantemente nella tutela idrogeologica dell’ambiente e siamo disposti a dare una mano per far sì che la nostra campagna, casa nostra, rimanga pulita. Ma abbiamo bisogno che questo ruolo di tutela sia riconosciuto e in tal senso suggerisco che vengano aperte delle oasi ecologiche sul territorio, dove gli agricoltori che raccolgono i rifiuti possano conferirli, senza dover pagare di tasca propria per il continuo lavoro di pulizia del territorio.”

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