18/01/2014 – Rielezione di Giancarlo Padovani a presidente della ANP di Imola
Giancarlo Padovani, nato il 20 marzo del 1935 a Firenzuola in provincia di Firenze, e residente a Imola, pensionato, è il nuovo Presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Pensionati) della Cia di Imola.
Padovani è stato scelto dal nuovo Consiglio dell’Anp di Imola nominato dall’assemblea degli iscritti che si è riunita il 18 gennaio 2014 nella sede della Cia di Imola.
Il neo Presidente, rappresentante dei circa 2.000 pensionati associati del Comprensorio imolese, sostituisce dopo otto anni Mauro Rambaldi e rimarrà in carica per tre anni, fino al 2018.
Padovani aveva già ricoperto il ruolo di Presidente dal 1992 a novembre del 2006.
Di seguito la relazione del Presidente al termine della votazione.
Sabato 18 gennaio 2014 si è svolta l’Assemblea congressuale elettiva presso la sede della Cia di Imola dell’Anp, un’Assemblea ricca di dibattito con spunti interessanti per il programma del mandato organizzativo. Purtroppo scarsa è stata la partecipazione anche per la stagione che, sicuramente, non ha favorito lo spostamento dei nostri pensionati e attivisti.
Ciò non di meno queste sono occasioni importanti, poiché si discutono e si pongono le basi programmatiche dell’Associazione per i prossimi quattro anni.
Sembrerà superfluo dover rimacinare la stessa farina, ma purtroppo i problemi che abbiamo discusso sono stati risolti solo parzialmente o mai affrontati con grave discapito per gli anziani che, per l’aumento della longevità, sono sempre più bisognosi di assistenza.
Il nostro congresso ha evidenziato in parte alcuni punti deboli.
I congressi o assemblee elettive sia regionali che nazionali sono l’occasione per elaborare un programma che deve essere, oltre che rivendicativo, nel suo insieme deve essere anche e soprattutto propositivo, poiché suggerimenti e proposte sono l’essenza di vita della nostra Associazione. Riforme del sistema politico e amministrativo del nostro paese sono fra i più importanti ed urgenti.
Come è noto gli ultimi venti anni di governo del nostro Paese non hanno fatto altro che aggravare le condizioni economiche e sociali dell’80% della popolazione. A questo si deve aggiungere l’evolversi di una crisi economica mondiale che sta tuttora perdurando e che non ha fatto altro che appesantire ulteriormente le difficoltà delle classi più deboli. Quello che è più è grave è la mancanza di scelte che vadano a sviluppare l’occupazione, in particolare quella giovanile, ed il potenziamento del potere di acquisto dei pensionati con pensioni che oggi sono al di sotto della soglia di sopravvivenza.
In contemporanea assistiamo all’acuirsi della crisi, anche per le classi medie produttive con un allungamento del divario con poveri sempre più poveri ed un accumulo del reddito sempre più alto nelle mani di una percentuale ristretta che, in barba alla crisi, monopolizzano il potere economico.
Il governo nazionale a parole pare voler operare in favore delle classi lavoratrici e produttive ma nei fatti non si operano quelle scelte di cui il paese ha bisogno, non di meno le politiche operate in questi ultimi tempi mettono in difficoltà anche le scelte che i comuni e le istituzioni decentrate dovrebbero sviluppare. Sicuramente il responso dell’ultima consultazione elettorale non agevola in alcun modo la possibilità di esprimersi a pieno per uno o l’altro schieramento politico con il risultato del passarsi la palla dall’una all’altra parte.
La nostra Associazione pur non schierandosi ha da sempre rivendicato una politica di sviluppo, con interventi tesi, in particolare:
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al miglioramento delle condizioni sociali dei pensionati delle categorie svantaggiate;
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allo sviluppo dell’occupazione di tutti i settori produttivi ricercando e sviluppando forme occupazionali in settori di alta specializzazione, in modo che i nostri giovani talenti non siano costretti ad espatriare per realizzarsi nella vita;
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per l’agricoltura, occorre una politica che incentivi lo sviluppo e al tempo stesso un maggiore equilibrio fra produttività e remunerazione delle produzioni di modo che ci possa essere una prospettiva di reddito e stabilità nelle campagne incentivando le giovani forze a realizzarsi.
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una qualificazione della pubblica istruzione che indirizzi i giovani ad una possibile occupazione e non essere, come oggi accade in molti casi a carico dei genitori sotto occupati per oltre il 30% dei giovani; e pensare che questa è la classe migliore su cui si può contare per un rilancio dell’economia. Nel nostro territorio, nonostante si dica che la crisi è meno pressante, c’è un crescendo di disoccupazione e sottoccupazione che favorisce anche il lavoro cosiddetto “nero” con un allarmante abbassamento del potere di acquisto dei cittadini;
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a livello sanitario, pur con un alto tasso di specializzazione strumentale pensiamo si possa e si debba fare un uso più oculato di mezzi e risorse umane per sopperire alle richieste di diagnostica. L’Anp del territorio imolese dovrà per il prossimo futuro, prima di tutto sviluppare relazioni con gli organi elettivi del nostro territorio e le istituzioni per un confronto proficuo in favore degli associati che rappresentiamo; aprirci al confronto con le altre organizzazioni non solo del CUPLA (Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo), di cui facciamo parte, per ricreare forme d’intesa e programmare iniziative unitarie finalizzate al miglioramento delle condizioni economiche e sociali.
Per fare tutto ciò occorre che l’Anp sia più presente e partecipe con elaborazione di idee e proposte, ma anche più presente alle iniziative che dovremo sviluppare per raggiungere obiettivi favorevoli.
Per quanto sopra cercherò di metter impegno e partecipazione, cercando con gli associati ogni forma di presenza e partecipazione.
Colgo nello stesso tempo l’occasione per ringraziarvi tutti, in particolare i delegati, per la fiducia accordatami, auspico una partecipazione ed una collaborazione da parte di tutti onde poter annoverare risultati concreti di miglioramento sociale ed economico.