Notari, presidente Cia -Agricoltori Italiani di Modena: “E’ un paradosso, abbiamo appena riscontrato danni da siccità invernale sulla vite e adesso rischiamo danni da gelo sulle stesse piante”
Il forte vento ha inoltre causato problemi per le colture in serra
VERGATO (Bologna) – Fare sistema in montagna per preservare le aree montane e offrire opportunità di lavoro all’agricoltura e alle altre attività economiche.
Si può sintetizzare in questo modo l’incontro dal titolo “La Cia sostiene l’agricoltura di Montagna”, iniziativa che si è svolta il 12 aprile a Vergato e che ha coinvolto oltre 80 partecipanti, tra cui molti amministratori dei Comuni limitrofi”.
Appuntamento anche quest’anno a Casalfiumanese con la Sagra dell’Albicocca, la giornata di festa e di approfondimento su una delle principali produzioni agricole delle colline toccate dal fiume Santerno. Il 23 giugno durante la 49ma edizione, le aziende agricole del territorio presenteranno la loro produzione per questo frutto che continua ad essere al centro di attenzione da parte dei consumatori, e non solo.
MODENA – Una distinzione tra le tipologie di Lambrusco Grasparossa, definendo le caratteristiche peculiari di quello prodotto in collina: è questa l’intenzione di un gruppo di produttori di Castelvetro, che ipotizzano un progetto in cui vengano definite l’eccellenza del territorio, pur restando nei confini della Doc.
L’ipotesi è quella di andare verso una distinzione tra uva prodotta in collina e quella proveniente dalla pianura, creando un marchio collettivo e stilando un disciplinare che il Consorzio dovrebbe poi condividere.
BOLOGNA – Tutela e la valorizzazione della biodiversità nei parchi e nelle aree protette dell’Emilia Romagna: la Regione Emilia Romagna promuove, per il prossimo biennio, un bando del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 finanziato con quasi 2,8 milioni di euro per progetti innovativi basati su “accordi di cooperazione locale” tra soggetti di diversa natura.Oggetto del bando siepi e filari di alberi, boschetti, stagni, laghetti, prati umidi, complessi macchia-radura, con interventi da realizzare nelle aree di pregio del territorio “con l’obiettivo di promuovere la crescita e lo sviluppo di un’agricoltura forte, rispettosa dell’ambiente e attenta alle produzioni di qualità”, si legge nella nota della Regione.
È scattato il bando 2019 relativo agli interventi in regime “de minimis” a sostegno dei produttori della nostra regione, finalizzato a ridurre il costo del denaro.
BOLOGNA – “È un provvedimento necessario che salutiamo con favore e che abbiamo sollecitato più volte”.
È il commento di Marco Bergami, presidente della Cia di Bologna, dopo che il Consiglio comunale di Bologna ha approvato una delibera in cui viene sancito che a tutti i numerosi agricoltori biologici che aderiscono all’associazione ‘Campiaperti’
BOLOGNA – “A pochi mesi dall’inizio della commercializzazione di cipolle e carote Selenella non possiamo che ritenerci soddisfatti. La premessa doverosa è che, a livello europeo, si sta registrando una situazione eccezionale e favorevole per questo settore, in cui la scarsità di prodotto rende il mercato ‘frizzante’ e i prezzi in aumento”.
Il bando per il P.S.R. 2014-2020 destinato alle aziende agricole di montagna
Un Bando da 17 milioni a favore delle aziende di montagna contro il dissesto idrogeologico Ammonta a quasi 17 milioni di euro il plafond messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna a favore delle aziende agricole dell’appennino. Si tratta di risorse contenute in un bando per il Piano di sviluppo rurale 2014 -2020 e riguarda azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idro-geologico con interventi di sistemazioni idraulico-agrarie a carattere strutturale come drenaggi, regimazione di corsi d’acqua minori, ripristino di viabilità privata. Gli interventi, che devono essere funzionali all’attività agricola, è necessario che rientrino in aree identificate a pericolosità o rischio elevato/molto elevato. I beneficiari possono essere imprese agricole, individualmente o nell’ambito di un progetto collettivo, enti pubblici o enti pubblici economici come i Consorzi di Bonifica. Di questo si è parlato il 12 dicembre scorso a Pavullo con gli Enti locali e le Organizzazioni Agricole, alla presenza dell’Uncem (l’Unione delle comunità montane).
“Il Burana si rende disponibile a progettare e realizzare gli interventi, nonché ad espletare le pratiche come beneficiari, per conto delle aziende agricole come previsto dal bando – fa sapere il presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi – in tal caso il sostegno in conto capitale per i progetti presentati è del 100%. La manutenzione, la sorveglianza ed il presidio del comprensorio sono fattori imprescindibili per la salvaguardia della montagna ed il mondo agricolo, fatto di tante piccole realtà radicate nei paesi montani, sono presidio contro l’abbandono degli stessi creando al contempo opportunità di sviluppo dei prodotti agricoli di eccellenza”. Il Burana ricorda poi l’importanza che hanno gli interventi in montagna anche per la pianura affinché le acque che vi giungano siano meno impetuose e non provochino danni alle città ed all’ambiente. “Il consorzio della bonifica Burana con i suoi tecnici ha le professionalità idonee alla progettazione degli interventi richiesti nel bando e per partecipare all’assegnazione delle risorse – aggiunge il direttore dell’Ente di bonifica Cinalberto Bertozzi – questo unito alla conoscenza delle zone a maggior rischio idrogeologico ne fanno un interlocutore privilegiato per le aziende agricole”. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del Consorzio Burana www.consorzioburana.it in cui è possibile trovare la brochure elaborata da Anbi ed Uncem, ovvero sul sito della Regione EmiliaRomagna.
Sono tre i cosiddetti ‘consorzi atipici’ che dall’approvazione del nuovo Piano di classifica del Consorzio della bonifica Burana rientrano nella gestione del Consorzio: si tratta di Consorzi di miglioramento fondiario, salvaguardia idraulica e regimazione delle acque nati nel secolo scorso dall’unione di proprietari di terreni ricadenti in zone in destra del fiume Panaro, idraulicamente omogenee nel Comune di Finale Emilia.